Implicazioni dei Social Media sullo Sviluppo del Cervello e sulla Salute Mentale

Implicazioni dei Social Media sullo Sviluppo del Cervello e sulla Salute Mentale

L’uso dei social media è diffuso in tutto il mondo, in particolare tra gli adolescenti e i giovani adulti. Ricerche recenti hanno evidenziato come l’uso frequente dei social media possa influenzare lo sviluppo cerebrale, con conseguenze potenzialmente significative (Abi-Jaoude, Naylor & Pignatiello, 2020). Questo articolo esplora gli effetti neurologici dell’uso dei social media e le loro implicazioni per i comportamenti di dipendenza.

L’uso dei social media coinvolge diverse reti cerebrali chiave, tra cui quelle legate alla cognizione sociale, al pensiero autoreferenziale e all’elaborazione delle ricompense. L’esposizione prolungata ai social media può ridurre l’attività nelle aree responsabili del controllo degli impulsi, specialmente quando si visualizzano contenuti popolari ma rischiosi.

Attività cerebrale durante l’uso dei social media

Di seguito è riportato un grafico adattato da ricerche che mostrano le aree del cervello attivate durante le interazioni sui social media.


Regione cerebrale
Funzione
Attività associata
DMPFC – corteccia prefrontale dorsomedialeriflessione metacognitiva
Pensare alle reazioni degli altri ai post

TPJ – giunzione temporoparietale


Presa di prospettiva


Comprendere i punti di vista altrui


MPFC – corteccia prefrontale mediale


Pensiero auto-riferito


Valutare il proprio profilo


VS – striato ventrale


Elaborazione delle ricompense


Ricevere “mi piace” o commenti


VTA – area tegmentale ventrale


Rilascio di dopamina


Sensazione di soddisfazione derivante dall’interazione

Effetti negativi dei social media

  • Problemi di salute mentale – Il confronto costante con gli altri può causare ansia, depressione e bassa autostima.

  • Riduzione della capacità di attenzione – Il continuo scorrere dei contenuti può compromettere la concentrazione e la produttività.

  • Disturbi del sonno – L’uso degli schermi prima di dormire altera la qualità del sonno.

  • Cyberbullismo e molestie online – Le interazioni negative possono influire sull’autostima e sul benessere emotivo.

  • Dipendenza e isolamento – Un uso eccessivo può ridurre le interazioni reali e portare a dipendenza digitale.

Cambiamenti Neurologici

Studi hanno dimostrato che l’uso abituale dei social media può portare a cambiamenti significativi nella struttura e nella funzione del cervello, in particolare nelle aree associate all’elaborazione delle ricompense e alla regolazione delle emozioni (Schweizer et al., 2020). Inoltre, i ricercatori dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill hanno scoperto che gli adolescenti che controllano frequentemente i social media (più di 15 volte al giorno) mostrano una maggiore sensibilità al feedback sociale nei centri di ricompensa del cervello. Questa ipersensibilità potrebbe favorire un uso compulsivo dei social media, poiché il cervello si abitua a ricercare il rilascio di dopamina associato a “mi piace”, commenti e notifiche.

Comportamenti di dipendenza

Il potenziale di dipendenza dei social media deriva dalla loro capacità di stimolare il rilascio di dopamina (un neurotrasmettitore che influenza motivazione, piacere, movimento e apprendimento) nel centro di ricompensa del cervello, in modo simile alle sostanze che creano dipendenza (Berryman, Ferguson & Negy, 2017). Le piattaforme social utilizzano algoritmi progettati per incoraggiare un uso prolungato, creando comportamenti di dipendenza simili al gioco d’azzardo. Una regolazione consapevole può prevenire una dipendenza malsana e garantire che i social media rimangano uno strumento anziché una compulsione. Alcuni modi per regolare l’uso includono:

  1. Dopamina e circuiti di ricompensa – Ogni volta che l’uso dei social media stimola il rilascio di dopamina, i circuiti di ricompensa del cervello vengono modificati, generando il desiderio di trascorrere più tempo su queste piattaforme. Con il tempo, il cervello può diventare dipendente da questo rilascio di dopamina, portando rapidamente a comportamenti compulsivi.

  2. Autodivulgazione e ricompensa – I ricercatori dell’Università di Harvard hanno scoperto che l’autodivulgazione sui social network attiva la stessa parte del cervello associata al piacere derivante dalle sostanze che creano dipendenza. Questo spiega perché le persone tendono a parlare di sé l’80% delle volte sui social media, rispetto al 30-40% nelle interazioni nella vita reale.

Impatto cognitivo ed emotivo

L’uso eccessivo dei social media è stato collegato a diversi effetti cognitivi ed emotivi:

  • Ridotta capacità di attenzione e memoria di lavoro

  • Difficoltà nel prendere decisioni, specialmente nella valutazione del rischio

  • Diminuzione dell’empatia e delle competenze sociali

  • Maggiore reattività emotiva e difficoltà nella regolazione delle emozioni

  • Maggiore rischio di depressione e ansia, soprattutto tra gli adolescenti

Sebbene gli effetti a lungo termine dei social media sullo sviluppo cerebrale siano ancora oggetto di studio, i ricercatori suggeriscono che questi cambiamenti potrebbero influenzare la capacità di un individuo di gestire le relazioni personali e professionali nel corso della vita. Le alterazioni nella struttura e nella funzione del cervello potrebbero avere conseguenze durature sulle capacità cognitive, sulla regolazione delle emozioni e sulle interazioni sociali.

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