Celebration of Completion 2025 — Non solo una fine, ma un inizio

Celebration of Completion 2025 — Non solo una fine, ma un inizio

Ci sono momenti, nella vita scolastica, che restano impressi più di altri. Non per la solennità in sé, ma per quello che riescono a smuovere.
La Celebration of Completion di quest’anno è stata uno di quei momenti. Un passaggio di soglia, carico di emozione, parole vere e sguardi che dicevano tutto anche senza parlare.

Mentre sul palco scorrevano volti e diplomi, risate trattenute e qualche lacrima, a rubare la scena – nel modo più autentico possibile – è stato il discorso delle studentesse rappresentanti, capace di tenere insieme ironia, profondità, gratitudine e affetto.

“Quando ci siamo sedute per scrivere questo discorso, dopo tre settimane di esami di fine anno, non avevamo idea di cosa dire. E non è necessariamente una cosa negativa.”
Così è iniziato. Nessun cliché, nessuna formalità di circostanza. Solo verità. Di quelle che arrivano dritte e fanno sorridere, pensare, ricordare.

Con leggerezza e cuore, le studentesse hanno saputo raccontare ciò che rende unico un anno come questo: i viaggi condivisi, “memories were made, food was eaten, and a lot of walking was done”, gli aneddoti dalle aule – alcuni esilaranti, altri pungenti – e la sensazione costante di crescere un po’ ogni giorno.

Hanno citato insegnanti con nomi e battute, richiamando episodi e piccoli momenti che, presi uno ad uno, sembrano semplici… ma messi insieme, raccontano un’esperienza. Dalla chimica vissuta come “trauma bonding” ai dibattiti filosofici con Mr. Castillo, dall’impossibilità di descrivere l’esame di matematica alla dedizione silenziosa dei mentori del Personal Project.
“Grazie a chi non è stato nominato: prendetela come un buon segno! Sappiate che vi apprezziamo tutti.”

Ma più di tutto, il discorso ha toccato ciò che sta tra le righe di un anno scolastico:
“Abbiamo riso attraverso lo stress, navigato nell’incertezza e trovato un equilibrio tra compiti e caos.”
E ancora:
“Non ricorderemo solo i traguardi, ma le persone, l’energia e il senso di far parte di qualcosa che si muove avanti.”

È questa forse la parte più potente dell’intera celebrazione: il senso profondo di appartenenza, di trasformazione condivisa, di una comunità che ha camminato insieme – a volte correndo, a volte inciampando – ma sempre con lo sguardo verso ciò che sta per arrivare.A chi ha vissuto quest’anno da protagonista, va il nostro applauso più sincero.
A chi ha accompagnato questi studenti – famiglie, docenti, staff – va il nostro grazie.
A tutti loro, va il nostro augurio: di portare con sé ogni passo, ogni fatica, ogni risata. Perché questo, alla fine, è l’inizio.

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