H-FARM International School: comunicazione alle famiglie e alla comunità scolastica
La scuola è venuta a sapere del post di una sua docente da una segnalazione, essendo il profilo della docente privato. Naturalmente quanto riportato nello screenshot è quanto di più lontano ci sia dai valori in cui crede la nostra scuola come la pace, l’inclusività, la tolleranza, il riconoscimento e il rispetto di ogni cultura e religione.
Abbiamo immediatamente cercato di ricostruire l’accaduto chiedendo all’insegnante la veridicità della notizia che lei ha ammesso rendendosi conto della gravità del fatto. È stato fissato immediatamente un incontro con lei così da avere un confronto diretto oltre che un momento di condivisione e comprensione dell’accaduto.
Abbiamo affrontato questa situazione con la massima attenzione e serietà da tutte le angolazioni che coinvolgono la nostra comunità educante: in primis gli studenti, la diretta interessata, i docenti e le famiglie degli alunni.
L’Head of School dopo l’incontro con la docente e assieme a lei, ha incontrato gli studenti di Diploma Programme delle classi nelle quali insegna per stabilire un momento di relazione e confronto diretto.
L’Head of School assieme all’Head of Programme, nei prossimi giorni incontreranno tutti gli altri studenti per affrontare l’argomento usando linguaggio e riferimenti adatti alle differenti classi di età.
La scuola ha incontrato i propri docenti e ha inviato la sua posizione sotto descritta alle famiglie degli studenti.
Nei confronti della docente procederà alla sospensione formale dalle attività lavorative e assumerà tutte le misure necessarie per garantire il benessere della comunità scolastiche.
Alla luce di quanto accaduto, la scuola continuerà ad investire su un programma di “restorative justice” coinvolgendo tutta la sua comunità e cercando di cogliere da questo momento difficile, un’occasione di riflessione e crescita.
Il messaggio di Conan De Wilde – Head of School
“Siamo stati informati riguardo a un messaggio pubblicato su un profilo privato da parte di uno dei componenti dello staff della scuola, che va contro i nostri valori. Condanniamo il linguaggio estremista e vogliamo spiegare il nostro approccio alla costruzione della tolleranza in una scuola internazionale.
La diversità di esperienze e punti di vista è una forza nell’educazione internazionale. È una delle ragioni per cui apprezziamo la diversità. E la apprezziamo anche quando ci presenta sfide significative.
Frasi che istigano all’odio o che minimizzano le sofferenze di individui o gruppi sono inaccettabili in qualsiasi circostanza.
Sfortunatamente, ieri, un componente dello staff scolastico ha fatto alcuni commenti inaccettabili su un account Instagram privato. Ciò ha, comprensibilmente, suscitato indignazione tra noi – lo staff, gli studenti e i membri della comunità che sostengono i valori internazionali di apertura e tolleranza.
Il nostro approccio è prima di tutto rendere chiaro che questo tipo di linguaggio è inaccettabile. Poi, invece di “calling someone out” e prendere di mira qualcuno, invece di fare di qualcuno un nemico, vogliamo “ call them in”. Dovremmo promuovere una risoluzione efficace dei conflitti. Per questo motivo ci rivolgiamo, come facciamo con i nostri studenti, alla metodologia della giustizia riparativa (“restorative justice”).
Abbiamo organizzato una discussione e un confronto in cui coloro che hanno causato dolore si incontrano con coloro che erano feriti. Abbiamo iniziato questa mattina, con gli studenti del Diploma Programme e l’insegnante che ha fatto i commenti offensivi e inappropriati su Instagram. Stabiliremo un percorso successivo, coinvolgendo studenti e insegnanti e creando una base di riflessione comune. Siamo una scuola. Questo è un momento in cui può avvenire un processo di apprendimento reale e trasformativo.
Usciremo da questo momento difficile più forti che mai, perché la tolleranza non significa nulla se non si è disposti ad affrontare opinioni e convinzioni diverse.
Sosteniamo un tipo di educazione in cui il dialogo e l’ascolto profondo sono possibili. Siamo solidali con tutti coloro che stanno soffrendo e sappiamo che la nostra umanità comune prevarrà sulle nostre differenze”.