La squadra di H-FARM International School trionfa alla seconda edizione di “Una Challenge a Suon di Parole”
La competizione letteraria “Una Challenge a Suon di Parole” ha raggiunto nuove vette nella sua seconda edizione, con la partecipazione di 16 squadre provenienti da scuole di tutto il Veneto. E siamo orgogliosi di condividere che gli studenti di H-FARM International School hanno brillantemente trionfato in questa sfida, conquistando il primo posto con il racconto “Ancora”. Con creatività e maestria, Jessica, Margherita e Giorgio hanno saputo utilizzare le cinque parole chiave assegnate – telefono, incertezza, aromatico, indaco, protestare – per creare un racconto breve che ha catturato l’attenzione della giuria e del pubblico. Carico di emozione, riflessione e protesta, il loro lavoro si è distinto per la sua originalità e profondità di messaggio.
Merita un plauso anche il collettivo Carta Carbone, organizzatore di “Una Challenge a Suon di Parole”, e il suo impegno nel promuovere la cultura e la letteratura autobiografica. Il CartaCarbone Festival, sostenuto dal Comune di Treviso, dalla Provincia di Treviso, dalla Regione Veneto e da RetEventi Cultura Veneto, rappresenta un punto di riferimento per la diffusione della cultura tra i giovani.
Cosa vuol dire per voi questo premio?
Margherita: Per me questo premio è una conferma che non sono poi così male a scrivere – che è una cosa che mi piace fare molto – quindi vincere questo premio è anche un po’ un incoraggiamento, magari in futuro sarò in grado di fare di più di un testo da 2993 caratteri (509 parole), chissà, magari scriverò anche un libro…
Jessica: Per me questo premio ha un significato speciale perché è la testimonianza al fatto che il messaggio che volevamo trasmettere tramite questo racconto ha raggiunto i cuori del nostro pubblico, e credo che è questo che lo rende completo. È un promemoria di come la letteratura connette le persone attraverso il tempo e lo spazio, e la sua capacità di ispirare riflessione e cambiamento. Questo premio afferma l’importanza della letteratura come forma vitale di espressione. È una fonte di ispirazione per molti di noi e continuerà ad esserlo per il resto della nostra esistenza.
Cosa vuol dire la letteratura per voi?
Margherita: La letteratura non credo abbia un vero e proprio “significato”, diciamo che, in particolare scrivere, lo trovo fantastico perché ti permette di creare “altre versioni di te stessa”: quando inventi un personaggio, puoi fargli fare quello che faresti tu, puoi dargli l’aspetto che più ti piace etc, quindi è anche un po’ un modo attraverso il quale è possibile “vivere altre vite”, ecco. Questo succede anche quando leggi, ma leggendo i personaggi sono già fatti, quindi forse li vivi indirettamente, invece quando scrivi tu sei i personaggi e questo ti permette di instaurare un rapporto speciale con loro.
Jessica: La letteratura, per me, è come una forma per esprimere l’arte in un dipinto; cattura le nostre esperienze e le traduce in parole. È come se ogni parola che scrivessimo su un foglio bianco derivasse da un tratto di vernice su una tela vuota. Quindi è un mezzo di comunicazione, e di espressione, che ci permette di capire e vedere le emozioni ed esplorare il mondo dell’autore. Mi piace pensare che la letteratura possa legare le persone insieme con un filo invisibile, proprio perché ti permette di vedere ciò che l’autore ha visto, e sentire quello che hanno provato mentre stavano scrivendo. È come se stai vivendo la scena, proprio lì, con lo scrittore, ed a volte puoi persino annusare e sentire cosa c’è dentro quell’immagine che la scrittura ti provoca, ed è davvero così accattivante. È un modo per capire meglio sia noi stessi che gli altri. La letteratura è una parte essenziale della nostra cultura, ed è una delle forme espressive più significative e creative che si possa mai ricordare.