Transformative Workshop
Di Federico Gerhardinger, LS Arts Teacher e Digital Learning Coach
Durante l’anno scolastico, H-FARM International School di Rosà ha organizzato un workshop aperto alle famiglie degli studenti, in cui i genitori hanno potuto non solamente assistere ma essere parte attiva nelle attività organizzate dai loro figli. L’iniziativa, accolta con entusiasmo dai genitori, ha offerto una prospettiva interessante di condivisione e apprendimento allargato a tutta la comunità scolastica.
Pensando alla scuola in termini di comunità, possiamo riconoscere all’interno di essa alcuni gruppi di persone e alcuni ruoli: studenti, docenti, dirigenti, genitori, operatori. Questa distinzione descrive bene le relazioni ufficiali all’interno della scuola, ma non ci permette di sfruttare il potenziale degli scambi informali che attraversano la comunità scolastica.
Il limite di questa distinzione in categorie e ruoli è di allargare certe distanze che esistono nella comunità scolastica quasi per costituzione. In particolare la categoria dei genitori resta spesso confinata all’esterno della scuola, limitando i momenti di scambio per lo più ai colloqui con i docenti e alle recite scolastiche: momenti estremamente codificati, che si svolgono secondo un copione prestabilito. La conseguenza più pericolosa di una comunicazione ritualizzata è che le famiglie non riescono ad avere una percezione chiara delle relazioni e dei processi di apprendimento che avvengono all’interno della scuola. I modi e i tempi dell’apprendimento stanno evolvendo rapidamente, e se è vero che l’importanza e la bellezza caratteristica di certi rituali della vita scolastica sono fuori discussione, non possiamo rinunciare alla ricerca di scambi più autentici.
Ecco che allora possiamo usare dei “modi e tempi dell’apprendimento” altri per arrivare a quegli scambi più autentici che davvero fanno diventare la scuola una comunità nel senso più alto e bello del termine. La didattica della nostra scuola utilizza lo strumento delle UdA (Unità di Apprendimento) strutturate attorno a un compito di realtà: un apprendimento progettato in questo modo si concretizza in una mole di esperienze interdisciplinari, di attività, laboratorio e prodotti. Il compito di realtà non è completo se non sfocia in un evento reale. Nel caso dell’International Safer Internet Day l’evento ha preso la forma di un workshop aperto ai genitori, consentendo la costruzione di un momento di grande partecipazione della comunità e realizzando uno scambio bidirezionale di esperienze, riflessioni, emozioni.
Il workshop è un momento di lavoro autentico, caratterizzato da una componente imprevedibile. A differenza dello showcase, in cui i contenuti esposti vengono selezionati e presentati ordinatamente, nel workshop i contenuti emergono man mano che il lavoro è portato a compimento. Questo tipo di attività sviluppa ed esercita le competenze sociali e imprenditoriali; non esistono errori propriamente detti, dal momento che tutto ciò che avviene fa parte del normale flusso di lavoro. L’obiettivo si sposta da una visione ideale del progetto alla sua realizzazione nel concreto, con tutti i vincoli e le limitazioni della realtà.
Durante un workshop vengono meno le categorie prima citate per dare spazio ai membri della comunità dentro un totale rimescolamento dei ruoli: gli studenti diventano facilitatori di processi di apprendimento, i genitori e molti docenti diventano le persone che apprendono, le attività sfumano i ruoli per mettere in risalto le relazioni.
In definitiva, il workshop tenuto in occasione dell’International Safer Internet Day presso H-FARM International School di Rosà ha messo in luce una visione della scuola come luogo di incontro autentico, dove le relazioni si manifestano nella loro più pura onestà e semplicità. In questo contesto, genitori, insegnanti e studenti hanno avuto la possibilità di vivere la scuola non solo come spazio educativo, ma come un ambiente dove comprendere profondamente i processi di insegnamento e apprendimento che avvengono quotidianamente.
Questo ha permesso ai genitori di ottenere una visione più completa e soddisfacente del percorso educativo dei loro figli; ai docenti di vedere gli studenti non solo come alunni ma come individui capaci di essere protagonisti attivi di fronte a un pubblico più ampio; agli studenti di riconoscere le proprie potenzialità all’interno di un sistema educativo che valorizza il loro ruolo centrale.
L’evento ha dunque segnato un passo significativo verso la trasformazione della scuola in una comunità viva e dinamica, dove l’apprendimento si traduce in condivisione e crescita collettiva.