Unire sport e solidarietà: il torneo di pallavolo di beneficenza organizzato da Andrea

Unire sport e solidarietà: il torneo di pallavolo di beneficenza organizzato da Andrea

Oggi, nella palestra di H-FARM International School, si respira un’energia speciale: entusiasmo, spirito di squadra e tanta generosità. È finalmente arrivato il giorno del torneo di pallavolo di beneficenza organizzato da Andrea, studentessa di MYP5, per il suo Personal Project.

Dietro questo evento c’è un’idea semplice ma potente: trasformare la passione per lo sport in un’occasione di solidarietà e comunità.

Un progetto che nasce dalla passione e dal cuore

Per Andrea, la pallavolo non è solo uno sport, ma una parte importante della sua vita. La pratica da anni con grande impegno, condividendo questa passione con la madre, e ha deciso di portarla nel suo percorso scolastico, rendendola il filo conduttore del suo progetto personale.

Il Personal Project è pensato per permettere a ogni studente di trasformare una propria passione in qualcosa di concreto e Andrea ha scelto di farlo attraverso la solidarietà, dando vita a un progetto che unisce sport, amicizia e impegno verso gli altri, coinvolgendo non solo i suoi compagni, ma anche insegnanti e scuole del territorio.

Così è nata l’idea del torneo di pallavolo, i cui proventi saranno devoluti a “La Nostra Famiglia”, un’associazione che si dedica alla cura e alla riabilitazione delle persone con disabilità, in particolare di bambini e ragazzi.

«I play volleyball a lot in my free time and I wanted to create something related to it,» racconta. «Since we visited La Nostra Famiglia with my Spanish class last year, I decided to bring together these two experiences and create this event.»

La Nostra Famiglia: un impegno che va oltre i confini

Fondata oltre settant’anni fa, La Nostra Famiglia è una delle realtà più importanti in Italia nel campo della riabilitazione e del sostegno alle persone con disabilità.
Presente in sei regioni italiane, collabora anche con l’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale (OVCI) in cinque Paesi del mondo, portando la propria esperienza e professionalità oltre i confini nazionali.

L’associazione si prende cura di bambini e ragazzi con diverse forme di disabilità, dai casi più gravi, come gli stati vegetativi o le pluriminorazioni, a situazioni di disagio psicologico o sociale.
Accanto all’attività clinica e riabilitativa, La Nostra Famiglia promuove anche ricerca scientifica, formazione per operatori sanitari, accoglienza di minori in difficoltà e diffusione della cultura dell’inclusione sociale.

Un impegno vasto e profondo, che si traduce ogni giorno in un aiuto concreto per migliaia di famiglie.

Un torneo che unisce scuole, comunità e valori

Per dare vita al suo progetto, Andrea ha deciso di coinvolgere altre scuole del territorio, invitandole a partecipare al torneo. Hanno risposto con entusiasmo EISP, il Besta, The International School of Florence e naturalmente H-FARM International School, che ospita l’evento.

Questo incontro tra scuole diverse è molto più di una competizione sportiva: è un momento di condivisione e collaborazione, dove ragazzi di realtà differenti si incontrano nel segno del gioco di squadra e della solidarietà.

Oltre il campo: un’esperienza di crescita personale

Il torneo di Andrea è un esempio perfetto di come un progetto scolastico possa diventare un’esperienza di crescita profonda.
Dietro ogni partita, ogni squadra e ogni sorriso, ci sono settimane di lavoro: contatti con scuole e sponsor, pianificazione logistica, comunicazione dell’evento e gestione delle donazioni.

Andrea in questo, ha dimostrato non solo passione e determinazione, ma anche competenze di leadership, organizzazione e responsabilità sociale: qualità che rappresentano pienamente i valori del programma IB e della nostra scuola.

«This event was a whole new thing for me because I never did one before and I didn’t know what to expect,» racconta. «But I found it really interesting because I could see the faces of these kids, they were so happy. Even their president told me they had never felt so happy because it was something new for them.»

Quelle emozioni condivise sul campo hanno dato un senso profondo al suo impegno:
«It was something new for them and even for me. I found it really interesting and beautiful.»

Lo sport come linguaggio universale di inclusione

Questa giornata ci ricorda che lo sport non è solo competizione: è dialogo, collaborazione e solidarietà.
Sul campo, le differenze si annullano, e ciò che resta è la gioia di giocare insieme per un obiettivo più grande.

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