Un giorno o Giorno Uno?
Alexandra non ha aspettato l’università, un diploma o un titolo per iniziare a fare la differenza. Ha iniziato adesso. E forse è proprio questo il tratto che la definisce più di ogni altro: la naturalezza con cui sceglie l’azione invece dell’attesa, il presente invece del “un giorno”.
Alexandra non parla mai dei suoi obiettivi come fossero trofei da esibire. Quando racconta il suo percorso, lo fa con semplicità e naturalezza. Eppure, ascoltandola, capisci subito che ha una direzione chiara: vuole entrare nel mondo della medicina e contribuire in modo autentico al benessere degli altri. “Voglio continuare a ispirare il cambiamento,” dice, non come uno slogan accattivante, ma come un pensiero che sembra accompagnarla da sempre.
Un luogo che riflette chi vuole diventare
Essendo cresciuta in paesi diversi, Alexandra ha imparato presto cosa significa vedere il mondo da molteplici prospettive. Forse è per questo che un ambiente internazionale, aperto, vario, pieno di culture e storie, l’ha immediatamente attratta.
Alexandra, DP2 Student
Essere circondata da persone con mentalità diverse ti cambia,” afferma. “Ti apre a nuove idee e ti aiuta a diventare una versione più completa di te stessa.”
Nel Diploma Programme (Programma del Diploma), questa apertura si è trasformata in opportunità: relazioni significative, insegnanti che la sfidano a pensare in modo critico e attività che la spingono fuori dalla sua zona di comfort verso il futuro che immagina. Ciò che la guida, tuttavia, non è l’ambizione nel senso stretto della parola, ma una profonda curiosità per le persone, i loro bisogni, le loro storie. E durante gli anni scolastici, questa curiosità ha iniziato a trasformarsi in azione.
Il suo primo passo è stata una campagna di prevenzione del cancro al seno, un progetto di sensibilizzazione nato all’interno di una piccola comunità di studenti interessati alla medicina. Insieme ad alcuni compagni di classe, ha lavorato per informare gli studenti più giovani, creare materiali didattici, sensibilizzare le ragazze della scuola, organizzare discussioni e, alla fine, hanno raccolto fondi per un’organizzazione locale che sostiene la ricerca.
“Alla fine eravamo semplicemente orgogliosi di aver contribuito in qualche modo.”
Kenya: una lezione che non trovi sui libri
Poi è arrivato il suo tirocinio in Kenya, un’esperienza che Alexandra descrive come essenziale e, per certi versi, audace per la sua età, nata dal desiderio di comprendere come la medicina cambi a seconda del contesto, della cultura e delle risorse. “Volevo vedere cosa succede in un sistema sanitario completamente diverso dal nostro,” spiega.
Ma ciò che ha vissuto lì ha superato ogni aspettativa. Ha visto medici e infermieri lavorare in condizioni difficili, con risorse limitate, eppure con una dedizione assoluta. Ha parlato con pazienti affetti da malattie gravi che erano ancora in grado di offrirle un sorriso sincero e di cuore. E ha scoperto che al di là di tecnologia, protocolli e strutture, c’è un aspetto che non cambia mai:
Alexandra, DP2 Student
“L’unica cosa che rimane sempre la stessa è la compassione e la volontà di aiutare gli altri.”
Donne che aprono strade: l’evento “Women in STEM”
Tra le opportunità più preziose offerte dalla sua scuola, Alexandra ricorda l’evento Women in STEM (Donne nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche), dove ha partecipato non solo come ascoltatrice ma come moderatrice, ponendo domande, ascoltando storie e confrontandosi con donne eccezionali che hanno aperto le loro strade nel mondo della scienza, ancora a prevalenza maschile. Insieme a due amiche, è salita sul palco di fronte a scienziate, ricercatrici, manager e, tra loro, il capo del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale di Padova. “Essere circondata da donne così forti mi ha motivato,” dice. “Mi ha fatto capire che con il duro lavoro e la determinazione, posso costruire il mio percorso.”
Un futuro che cresce con lei
Guardando avanti, Alexandra non si immagina solo a indossare un camice bianco. Immagina un viaggio che continua ad evolvere insieme a lei. Vuole studiare medicina, sì, ma soprattutto vuole continuare a incontrare persone, essere ispirata e, quando possibile, ispirare gli altri a sua volta. “Anche se si tratta solo di essere gentile con uno sconosciuto, per me questo significa già avere un impatto,” afferma. In fondo, la bellezza della sua storia sta proprio qui: nel comprendere che il cambiamento non avviene in un istante, ma attraverso una serie di piccole azioni intenzionali. Il percorso di Alexandra è un esempio concreto di come, con curiosità, sensibilità e un po’ di coraggio, sia possibile iniziare a plasmare il futuro che si desidera, partendo da adesso.