Hai mai sognato di essere invitato da Apple a Cupertino?
C’è un momento in cui una passione diventa qualcosa di più. Quando le ore passate a programmare, sperimentare, sbagliare e riprovare si trasformano in un progetto reale. E quando quel progetto viene riconosciuto da Apple come uno dei migliori al mondo… beh, allora puoi davvero dire: “cavolo, ce l’ho fatta”.
È quello che è successo ad Alvise quando un pomeriggio ha visto comparire sul suo telefono una notifica da Apple: “Sei stato selezionato per partecipare al WWDC25” (Worldwide Developers Conference), il prestigioso evento annuale con cui Apple svela il futuro del suo ecosistema tecnologico.
Un traguardo costruito con passione e visione
Alvise ha 16 anni, una curiosità fuori dal comune e un sogno che coltiva da quando ne aveva appena 10: diventare uno sviluppatore capace di usare il codice per cambiare le cose, renderle più semplici, più comprensibili, più accessibili.
Il suo viaggio è iniziato presto, da autodidatta. Prima per curiosità, poi per passione vera. A 13 anni ha creato MyVenice, una guida turistica per la sua città, al posto della tradizionale tesina di terza media. Quest’anno ha sviluppato anche Whats’AI, un progetto per spiegare in modo semplice il funzionamento dell’intelligenza artificiale.
Ma con EncryptLens è andato oltre, non solo per la qualità del codice o del design, ma per la chiarezza dell’idea: costruire un ponte tra due mondi, quello della tecnologia avanzata e quello dell’apprendimento accessibile. Il progetto che gli è valso il riconoscimento di Apple infatti, è un’app pensata per rendere la crittografia comprensibile a chiunque — non solo ai tecnici.
Attraverso un’interfaccia semplice e intuitiva, l’utente può scoprire e sperimentare in prima persona il funzionamento di quattro algoritmi fondamentali: il cifrario di Cesare, il cifrario di sostituzione, la crittografia RSA e l’hashing. Ogni sezione mostra passo dopo passo come funzionano codifica e decodifica, invitando l’utente a interagire e sperimentare.
Alvise, MYP5 Student
“Con EncryptLens volevo creare qualcosa che fosse non solo tecnico, ma anche educativo. Capire come funziona la crittografia ci rende utenti più consapevoli, ed è fondamentale nel mondo digitale in cui viviamo.”
La Swift Student Challenge: 350 giovani da tutto il mondo
Ogni anno Apple sceglie 350 giovani sviluppatori da tutto il mondo per la Swift Student Challenge, una competizione che premia i migliori progetti sviluppati in Swift, il linguaggio ufficiale della casa di Cupertino.
Grazie a questo progetto, Alvise sta partecipando ad una settimana esclusiva nel cuore dell’ecosistema Apple. Dal campus di Cupertino ai workshop con ingegneri e sviluppatori, passando per sessioni di networking con altri studenti da tutto il mondo. Si tratta di un’immersione nel futuro della tecnologia, un’occasione irripetibile per imparare, confrontarsi e lasciarsi ispirare.
“Per un appassionato di coding come me è il coronamento di un sogno. Spero che questo sia solo l’inizio”, conclude Alvise, con la determinazione di chi guarda al futuro con entusiasmo — e magari, un giorno, anche a un posto in Apple.

Quando il contesto fa la differenza
Il talento di Alvise ha trovato terreno fertile anche grazie al sostegno ricevuto. La Fondazione H-for Human ha creduto nel suo potenziale, offrendogli una borsa di studio per frequentare H-FARM International School.
E in questo percorso è stato accompagnato e guidato da Mr. Amr, docente e mentore, che ha lavorato con lui al perfezionamento dell’app.
Riccardo Donadon, Founder of H-FARM
“Questo luogo nasce proprio per dare l’opportunità a ragazzi come Alvise di spiccare il volo e quando accade, aumenta la consapevolezza di aver intrapreso una strada in grado di fornire un reale e grande impatto al progresso della società”
Una storia che ispira
Per noi di H-FARM, questo traguardo è motivo di grandissimo orgoglio — non solo perché Alvise ha rappresentato l’Italia e la nostra scuola ad un evento così prestigioso, ma perché è la conferma che quando il talento incontra il contesto giusto, può volare lontano.
“Questo non è un traguardo solo mio”, dice Alvise. “È il risultato di tutte le persone che mi hanno supportato, a partire dalla scuola. Spero che possa ispirare altri ragazzi come me a credere nelle proprie idee e metterle in pratica.”
Dietro ogni grande progetto ci sono curiosità, dedizione e la libertà di esplorare. Sono questi i valori che cerchiamo di coltivare ogni giorno. Non si tratta solo di insegnare a scrivere codice, ma di creare le condizioni per cui i ragazzi possano immaginare, costruire, sbagliare, migliorare. E infine riuscire.
Ben fatto Alvise, e grazie per averci ricordato che i sogni si possono programmare.