Alcuni progetti nascono come semplici compiti scolastici… e poi ci sono quelli che diventano qualcosa di molto più grande. Fallen Angel, il manga realizzato da Andrea Piotto, non è solo il risultato ben riuscito di un Personal Project: è la prova vivente di come una passione autentica, coltivata con costanza e visione, possa trasformarsi in un’opera completa, profonda e sorprendentemente matura.
Tutto è cominciato con un sogno: raccontare una storia originale attraverso il linguaggio del manga, un’arte che Andrea ama da anni. Da lì, l’obiettivo era ambizioso: imparare davvero a creare un fumetto — non solo disegnarlo, ma costruirlo da zero. E così ha fatto: ha frequentato un corso intensivo di illustrazione manga a Londra, dove in una sola settimana ha appreso tecniche professionali, migliorato drasticamente il proprio stile di disegno e affinato la gestione del tempo, dovendo completare intere pagine in appena due giorni. Una sfida tanto impegnativa quanto formativa.
Tornato a casa, non ha perso tempo. Ha definito con chiarezza i suoi obiettivi di apprendimento e il prodotto finale che voleva realizzare: un manga di almeno 60 pagine, con una narrazione coerente, una resa visiva curata e una struttura meticolosa in ogni dettaglio.
Ha svolto ricerche online, completato la trama, selezionato immagini di riferimento per velocizzare la fase di disegno e scritto i criteri di valutazione del proprio lavoro — non una, ma due volte: dopo un confronto costruttivo con la sua insegnante di design, ha rivisto e perfezionato quei criteri affinché rispecchiassero davvero la complessità del progetto.

Dal 10 settembre, con il supporto della sua tutor, ha avviato la fase più intensa: disegnare due pagine al giorno, tutti i giorni, weekend inclusi, con l’obiettivo di completare gli schizzi a matita entro un mese. E ci è riuscito: 65 tavole disegnate a mano, che rappresentano solo il primo passo di un lungo e articolato percorso creativo. A seguire: l’inchiostrazione, poi l’editing finale. Ogni fase è stata affrontata con una precisione quasi professionale, sostenuta da una motivazione costante.
Ma Fallen Angel non è solo tecnica. È narrazione, è un mondo costruito a mano, è un’esperienza emotiva. Andrea ha sviluppato personaggi credibili, ambientazioni urbane dense di atmosfera, e un uso della prospettiva e della composizione visiva che rivela una cura quasi ossessiva in ogni scelta. Il suo stile evolve pagina dopo pagina: da tratti più rigidi a linee sempre più espressive, dinamiche, personali.
Nel corso del progetto, Andrea ha applicato un’ampia gamma di ATL skills:
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Ha migliorato la gestione di sé stesso attraverso una pianificazione rigorosa e una gestione efficace del tempo;
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Ha affinato le sue abilità di ricerca, soprattutto nella selezione e nell’analisi delle immagini di riferimento e nella costruzione di criteri di valutazione solidi;
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Ha lavorato sulla comunicazione, sia scritta che visiva, imparando a raccontare una storia in modo chiaro e coinvolgente;
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Ha applicato pensiero critico e creativo per risolvere problemi narrativi, rivedere i dialoghi e gestire ritmo e struttura.
Il prodotto finale ha ricevuto grandi apprezzamenti, ma forse ancora più importante è stato ciò che Andrea ha compreso alla fine del percorso: cosa significa credere in sé stessi, come lavorare per obiettivi a lungo termine, e quanto si può crescere quando si ha il coraggio di seguire ciò che si ama davvero.
Alla fine, Fallen Angel è più di un manga. È una storia dentro la storia. Quella di un giovane che ha deciso di mettersi davvero alla prova e ha scoperto che, quando passione, dedizione e creatività si incontrano, anche un’idea nata tra i banchi può diventare qualcosa di straordinario.