Assisted mobility vehicle: un sogno su quattro ruote

Assisted mobility vehicle: un sogno su quattro ruote

Ti sei mai sentita dire: “è una cosa da maschi”?

In occasione della Giornata Internazionale delle Donne nella Scienza, emerge una storia che incarna perfettamente lo spirito di innovazione e determinazione che caratterizza le nuove generazioni di scienziate. È la storia di come una semplice domanda – “Chi vuole partecipare a un progetto di ingegneria?” – ha dato vita a un’iniziativa che si pone l’obiettivo di migliorare la vita nel campus di H-FARM International School.

La scienza non ha genere

Al centro di questa storia c’è Risa Martignon, studentessa di MYP 5, che con il suo team, quasi interamente composto da ragazze,  ha deciso di affrontare una sfida ambiziosa: progettare un veicolo di mobilità assistita per rendere il campus più accessibile a tutti. Ma il progetto rappresenta molto più di una soluzione pratica a un problema concreto. È la dimostrazione tangibile di come le giovani donne stiano ridefinendo il loro ruolo nelle discipline STEM, portando una prospettiva fresca e inclusiva in un campo tradizionalmente dominato da figure maschili.

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Tutto è cominciato con il supporto del loro docente di STEM, Mr. Amr, che ha fornito loro i materiali e li ha guidati nei primi passi. Ma da lì in poi, è stato il gruppo di studenti a prendere in mano il progetto che costruivano nelle pause pranzo.

Il problema da affrontare è chiaro: l’ampiezza del campus rende difficile gli spostamenti per chi ha difficoltà motorie, e gli e-scooter disponibili non sono una soluzione per tutti. Così, con ingegno e determinazione, Risa e il suo team hanno deciso di progettare un mezzo innovativo.

Dopo aver trovato un manuale di istruzioni, gli studenti hanno suddiviso i compiti, iniziando ad assemblare il veicolo. Ogni fase del processo ha rappresentato una sfida, ma anche un’occasione di crescita e creatività, dove il problem solving diventa la skill principale: “Abbiamo quasi completato il modello base, ma abbiamo avuto un piccolo imprevisto: uno degli pneumatici è scoppiato per un’eccessiva pressione! Abbiamo provato a sistemarlo con del nastro isolante, che però non ha funzionato per niente, ma valeva la pena tentare. E poi ne abbiamo ordinato uno nuovo perché ci siamo resi conto che non era un problema che potevamo risolvere.” racconta Risa con un sorriso.

Oltre all’aspetto ingegneristico, il progetto ha rappresentato un vero e proprio esercizio di creatività e collaborazione con il team, che ha saputo integrare competenze diverse per dare vita a un veicolo non solo funzionale ma anche curato nei dettagli. La suddivisione dei compiti tra chi si occupava della costruzione e chi del design ha permesso perciò, di valorizzare sia le conoscenze ingegneristiche e fisiche sia quelle artistiche, creando una sinergia tra tecnica ed estetica.  

“Abbiamo lavorato sulle strutture di supporto per rendere il sedile più stabile e capace di sostenere più peso”, spiega Risa, sottolineando l’importanza della sperimentazione e del lavoro di squadra.

 

Ma il sogno del team non si ferma qui. Se il veicolo si dimostrerà efficace, il prossimo passo potrebbe essere la sua riproduzione o un ulteriore miglioramento del design per ampliare l’impatto del progetto. “Anche se il nostro lavoro non cambierà il mondo, se potrà fare la differenza per qualcuno nella nostra comunità, avrà comunque avuto un grande valore”.


Per Risa, che sogna di studiare fisica nucleare, questo progetto è solo l’inizio di un percorso più ampio verso il cambiamento. Una svolta che parte dai banchi di scuola e punta a ispirare altre giovani menti a seguire la propria passione per la scienza, indipendentemente dal genere.

Risa Martignon

“Crescendo, sentivo parlare di grandi scienziati come Einstein e Dirac, mentre per le donne i nomi citati erano sempre gli stessi: Marie Curie, Rosalind Franklin. Voglio cambiare questa narrazione, voglio dimostrare che le ragazze possono eccellere nelle scienze tanto quanto i ragazzi”.

Risa Martignon

“H-FARM International School e il sistema IB mi hanno sicuramente aiutata, dandomi lo spazio per creare, perché qui ho avuto l’opportunità di sperimentare diverse materie, come STEM Plus, che per quanto ne so esiste solo qui. Questo mi ha davvero aiutato a sviluppare l’idea dell’ingegneria e a rendermi conto che in realtà mi piace molto costruire cose. Penso che se fossi rimasta nella mia vecchia scuola, o se non fossi venuta ad H-FARM e non avessi fatto parte di questo sistema IB multidisciplinare, probabilmente non avrei mai intrapreso questo percorso.”

È questa la determinazione che si riflette anche nel desiderio di ispirare altre giovani donne a intraprendere carriere scientifiche. “Nelle competizioni di robotica spesso vediamo progetti che sembrano destinati solo ai ragazzi. Spero che il nostro lavoro possa davvero incoraggiare più ragazze a partecipare ad attività STEM”.

Il progetto di Risa Martignon e del suo team è la dimostrazione concreta di come passione, ingegno e collaborazione possano trasformare un’idea in qualcosa di tangibile e utile. Con la loro iniziativa, non stanno solo migliorando la vita all’interno della loro scuola, ma stanno anche tracciando nuove strade per le giovani donne che vogliono intraprendere carriere scientifiche e ingegneristiche. Una vera celebrazione dello spirito della Giornata Internazionale delle Donne nella Scienza.

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