Una casa lontano da casa

Una casa lontano da casa

Ogni studente che abbia vissuto da fuori sede sa quanto sia importante riuscire a crearsi uno spazio da sentire e chiamare “casa” anche quando questa è molto lontana.

Gli impegni scolastici, le prime insicurezze sociali, la lontananza dalla famiglia e dagli spazi abituali rappresentano delle sfide che quotidianamente gli studenti sono chiamati ad affrontare ma c’è un posto, intimo e tranquillo, che li accoglierà come un rifugio sicuro, anche quando fuori imperversa il caos: la loro stanza.

Eppure, per rendere questo luogo veramente accogliente, è necessario un piccolo tocco personale che solo gli studenti stessi possono dare. E quale posto, meglio di Ikea, può aiutare i nostri studenti in questo compito?

Insieme ai boarding parent abbiamo accompagnato i ragazzi in questa importante esperienza di autoaffermazione ed espressione personale.
Ogni oggetto infatti, che sia un copriletto, una lampada o una pianta, racconta qualcosa di chi lo acquista perché nel farlo, porta con sé un pezzo del proprio mondo nel tentativo di costruire un nuovo equilibrio in un contesto che, per quanto affascinante e stimolante, ha bisogno di diventare un po’ più confortevole.

Man mano che le stanze iniziano a riempirsi di cuscini colorati, piante rampicanti, lucine e candele, gli studenti trovano il modo di creare un loro spazio, capace di riflettere ed esprimere i gusti, l’identità e la personalità di ognuno. Anastasiia, ad esempio, ha deciso di decorare  le pareti della sua boarding room con delle garlands ispirandosi a quelle che aveva nella sua stanza in Ucraina. 

Così, mentre il carrello si riempie di scelte che contribuiscono a creare una connessione con il proprio ambiente, gli studenti hanno la possibilità di trasformare una stanza spoglia in un luogo che, giorno dopo giorno, assomiglia sempre più a una “casa lontano da casa”. 

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